Messina Denaro era al sicuro nel suo quartiere
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Direttore: Alessandro Plateroti

Messina Denaro era al sicuro nel suo quartiere

Arresto, manette

Il quartiere dove viveva lo copriva e tra i silenzi della gente si sentiva tranquillo e al sicuro nel continuare la sua latitanza.

Un latitante che non si nascondeva. Matteo Messina Denaro conduceva una vita apparentemente tranquilla nel suo quartiere a Campobello di Mazara nel trapanese. Qui, un paesino di 11mila abitanti, il boss di Cosa Nostra viveva in un appartamento di vicolo San Vito a poca distanza dal suo bunker che proprio ieri è stato trovato dai carabinieri e Guardia di Finanza.

“Così tante macchine di carabinieri a Campobello di Mazara non si erano mai viste”, ha detto residente commentando il fatto che questo piccolo paesino è balzato al centro della cronaca dopo l’arresto del latitante Messina Denaro, il criminale più ricercato d’Europa. Il bunker ritrovato in via maggiore Toselli ha creato ulteriore agitazione con gli uomini del Gico della GdF e carabinieri per le strade. Ma nessuno vuole commentare nulla, gli abitanti non sono disposti a parlare riguardo a quello che sta succedendo nel paese.

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Quello dove abitava era anche il quartiere dove viveva Andrea Bonafede, il presunto prestanome di Messina Denaro nonché nipote del boss Leonardo Bonafede. In più Campobello di Mazara è distante dal paese natale del latitante solo 5km Castelvetrano. Qui la notizia della cattura del boss è stata accolta con grida di gioia. “La notizia del boss finito in cella è stata inaspettata e ci da tanto sollievo, speriamo che l’arresto del boss serva per svegliare le coscienze e cancellare la paura”.

Arresto, manette
Arresto, manette

Il racconto dei residenti

“La mafia a Castelvetrano non è affatto finita, dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro, ad assumerci le nostre responsabilità. Solo così riusciremo a sconfiggere la mafia” ha detto il sindaco ma la notizia dell’arresto ha reso orgogliosi gli abitanti che prima venivano etichettati come mafiosi.

A Campobello di Mazara lo conoscevano tutti come Andrea Bonafede. Un vicino di casa racconta come il boss era sempre in giro per il quartiere “andava al supermercato, andava al bar Vito, vicino casa sua, tutte le mattine a fare colazione e dopo pranzo a prendere il caffè. La sua non era assolutamente una vita da latitante che si nasconde” ha raccontato a LaPresse. “Aveva tagliato i rapporti con tutti i parenti, quindi mi chiedo perché avesse due cellulari”, aggiunge.

Il mio amico che lavora in una pizzeria qui nel quartiere, più di una volta ha visto Matteo Messina Denaro seduto al tavolo che si mangiava la pizza” ha raccontato un giovane a Fanpage.it. “In maniera molto tranquilla si sedeva al tavolo ma spesso era solo” aggiunge. Nel frattempo il lavoro degli inquirenti prosegue per capire i suoi movimenti le persone coinvolte e da quanto tempo era in quella città.

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ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2023 9:40

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